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Articolo II
Dialogo
No Title

- Lo sai che ieri un bosi bosi si è sorvolato sghignazzando?

- No, i'm not today.

- Si, ma non è da sottovalutare il rischio ambientale che apporterebbe un colpo ben assestato al colon superiore di un pipistrello vampiro colto sul punto di abbarbicarsi in un suo pensiero!

- Effetivamente, hai ragione, il tuo discorso non fa una grinza.

- Già... ciononostante ho un pirullo che mi lascia ben poco spazio a riflessioni più incentrate sulla mera essenzialità di un semplice sistema ortografico racchiuso da due valve di conchiglia: se ci fosse solo un semplice omuncolo che si presentasse come esso, non dico che ci sarebbe, ma di certo non ci fosse, proprio perchè non si può intendere un sarcasmo senza un'effettiva certezza di un sapere relativo.

- Eh già.

- I tuoi semplici commenti lasciano intravedere un mare di malinconia sotto una superficie appena increspata di una pozzanghera nera, nera come l'anima corrotta di un verme larvato, ma profonda come un rocchetto di perle di bambù, come un cuore che ferito non si sposta di poche isole in un lago poco meno che razionalizzato. Ma si può razionare con raziocinio?

- Certamente, ma con molta umiltè

-Credo invece che sia opinabile piuttosto che asseribile una verità essenziale e non potendolo fare se lo si riconduce all'essenza ultima dello scibile. Con ciò non voglio certo dire di aver avuto a che fare con un paragrafo ormai chiuso della conoscenza umana e non, ma molto più semplicemente credo di aver raggiunto un valico difficile, in un'alta montagna che simbolicamente rappresenta il travalicamento problematico di molte delle essenze naturali. Vorrei io riportare tutto con me, ma non credo di poter reggere questo sforzo sovrumano.

- Ma qual è l'origine della parola "sovrumano" ? E da chi fu usata per primo?

- Questa domanda l'attendevo da tempo, ma nessun popolo finora esistito aveva raggiunto la prontezza (di riflessi) necessaria a recepire le mie conoscenze. Ora però credo sia arrivato il momento di parlare: sovrumano indica di certo la direzione, il fine ultimo verso cui tutto ciò che non lo è tende, spasma e corrode. Ma anche se questa è l'accezione corrente di questo secolo ultimo, in principio, alla sua nascita, il suo significato era puramente e squisitamente semplicistico ed ideale, più reale del reale me anche più libero del cielo. Non credo sia un caso che il suo inventore fu un imberbe ed apollineo dionisio, di nome Ser Boselli, uno dei più grandi uomini dell'epoca passata e presente. Col tempo, purtroppo, il significato della magica parola si è perso, di pari passo alla conoscenza umana del vero.

- Potresti mettere in relazione le qualità di Ser Boselli con quelle del Pupizio?

- Ciò che mi chiedi è più arduo di un cane a cui è cresciuta l'edera addosso: anzitutto dobbiamo distinguere le epoche storiche in cui questi due uomini hanno vissuto ed operato. Il Ser Boselli rappresenta la saggezza dell'antichità, lo scrigno nel quale la conoscenza del mondo era conservata. Il Pupizio invece, il più grande pensatore del nostro tempo, uomo integerrimo e di alta morale, è colui che ora come ora possiede la sapienza più alta, più limpida e più chiara sull'epoca attuale. E' inoltre colui che sta riscoprendo lentamente la sapienza dell'antichità...Potremmo in realtà definire e paragonare il Ser Boselli al sommo e leggendario Gens, colui che secondo la leggenda è stato il più grande pensatore dall'epoca glaciale, e il Pupizio al suo leggendario discepolo Di Vaio, colui che ha interpretato e tramandato il suo alto pensiero ed i suoi massimi insegnamenti. Il Pupizio indi è un uomo virtuoso, ma la sua intera virtù deriva quasi unicamente dalla reinterpretazione del pensiero del Ser Boselli. E' quindi il Pupizio la luna, che risplende nel cielo notturno, illuminandolo con la sua sapienza, ma la sua luce deriva unicamente dal Sole, il Ser Boselli, fonte prima di ogni conoscenza.

- Una domanda sorge spontanea : -Come mai il Ser Boselli è stato bocciato?-

- Questo è uno dei più grandi misteri del mondo antico, come i maya o Atlantide. Ma una delle ipotesi più probabili è stata formulata appunto dal Pupizio: i professori, in quell'epoca, non avevano grandi conoscenze, e ritenevano errato tutto ciò che fosse diverso da ciò che sapevano: vi immaginate infatti se ad una persona che pensa che la Terra sia piatta il Ser Boselli avesse detto che invece non solo è rotonda, ma ruota se se stessa leggermente inclinata ed ha un'orbita ellittica intorno al Sole. La gente ha paura di ciò che non sa, e di coloro che sanno ciò che gli altri nemmeno immaginano. D'altronde, anche Einstein è stato rimandato in matematica...

- Io aborro questi uomini che si reputano superiori al resto del mondo ma che in realtà sono inferiori anche alla lunghezza del pene di Filippo Miranda. Ma ora, sapresti spiegarmi da dove deriva il fulcro del pensiero platonico (Son tutte belle le mamme del mondo)?

- Ma come, io le parlo dei più grandi pensatori di tutti i tempi, e lei mi chiede di filosofi minori come Platone? Sono più che indignato, rifiuto e aborro questa domanda!

- Ha ragione, le chiedo umilmente scusa e d'ora in poi le farò domande molto più adeguate alle sue conoscenze. Per esempio, esprima il suo parere sulla crisi degli indici tecnologici nelle borse di tutto il mondo.

- Questo si che è un argomento succulento: a mio parere il crollo delle borse è dato da un dilagare incoscienzioso della professione che se è di due, non certo va bene, ma se già son più d'uno, potrebbe essere paragonata al famoso detto del piccione. Non credo invece che esso influenzerà più di tanto la direzione critica verso cui il mondo è adatto senza che alcun minimo sasso increspi una goccia che cade dall'alto. Sarebbe già un passo avanti l'avere tutti un minimo di certezza dell'andamento del bilancio familiare meno che consono alle esigenze di una fattoria che debba essere sorvolata da più di una mezza dozzina di anatre fioche.

Le parti in corsivo (principalmente le domande) sono da attribuire al geniale Edobardo da Calandra.
Le parti rimanenti (principalmente le risposte o le disquisizioni) sono da attribuire al solito Chujic.

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