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I Cavalieri dello Zodiaco
 
Introduzione
Veramente poche persone, nella loro infanzia, non hanno seguito le imprese cartoonesche de "I Cavalieri dello Zodiaco", ma probabilmente non tutti hanno avuto tra le mani il fumetto a cui la serie televisiva si è rifatta. Pubblicato nel 1991 in Italia dall'ormai "defunta" Granata, e ripubblicato a 9 anni di distanza dalla Star Comics, è nato in giappone nel 1986 dall'immaginazione, dalla penna e dal genio di Masami Kurumada. Riportiamo quì di seguito un brano, pubblicato dalla Granata sul numero 26 della suddetta serie, su come in giappone è nata la leggenda dei Cavalieri dello Zodiaco e su come in generale nasce un manga:

"Era il lontano 1986 quando tutto cominciò. Nel lontanissimo Giappone il sig. Masami Kurumada si presentò con una nuova serie a fumetti di sua creazione all'editore di "Shoen Jump". "Shoen Jump" è un settimanale di un certo spessore (5/6 centimetri) che, più che a una rivista di fumetti come noi siamo abituati a vederla in Italia, assomiglia al nostro elenco telefonico. E non solo per le dimensioni : anche la qualità della carta (rigorosamente riciclata) e della stampa sono veramente scarse, esattamente come quelle del suddetto elenco. Di solito trovano posto su questa rivista una decina di serie regolari che vengono pubblicate al ritmo di circa 20 pagine alla settimana e un certo numero di racconti autoconclusivi. Ma torniamo al nostro editore. Dopo essersi consultato col suo staff di esperti decise che la storia presentatagli dal sig. Kurumada era valida e cominciò a pubblicarla sul suo periodico. I fatti gli diedero ragione : la storia riscosse un successo incredibile. Talmente incredibile da convincere la Toei a produrne una versione animata, che è poi la serie TV che noi tutti abbiamo visto e amato. La serie animata è perciò POSTERIORE al fumetto. Anche se qui in Italia è stata trasmessa prima che la Granata Press importasse il manga (anzi possiamo tranquillamente dire che il fumetto è stato importato sull'onda del successo della serie televisiva), in Giappone è successo esattamente il contrario (...). Visto l'enorme successo riscosso, le tavole de "I Cavalieri dello Zodiaco" già pubblicate su "Shoen Jump", e da allora in poi tutte le altre create da Kurumada, furono raccolte in volumetti "di lusso", stampati in maniera eccellente su ottima carta (...)".

Riportiamo ora uno stralcio di intervista a Masami Kurumada pubblicata su un numero speciale di "Shoen Jump"

"L'idea iniziale di Saint Seiya era semplice, solo in seguito furono inseriti i vari elementi presi dalla mitologia greca. Volevo creare una storia simile a quella di Karate Kid, ma volevo che i combattimenti avessero qualcosa di speciale, di veramente pirotecnico, e allora pensai alle armature, che mi fecero inserire anche la mitologia. All'inizio, io e i miei collaboratori pensammo di dare il via al fumetto con una scena in cui Seiya cadeva dal cielo e precipitava in una località montana giapponese, e qui veniva soccorso da due ragazzi (un maschio e una femmina). Pensandoci bene, però, la scena ci parve alquanto ridicola, e pensammo di spostare il luogo della situazione in Grecia.
Il titolo della serie doveva essere Ginga no Rin (Rin della via lattea), ma poco dopo lo cambiammo in Sei Senshi (Guerriero delle stelle), ma anche in questo caso non fummo tutti d'accordo, e optammo per Seitoshi, che però andava letto con la parola inglese "Saint".
Il nome del personaggio protagonistalo cambiammo in Seiya, che doveva significare freccia santa, ma alla fine gli demmo il significato di Freccia delle stelle, lasciando inalterata la pronuncia ma cambiando il primo ideogramma che componeva il nome (gli ideogrammi di santo e di stella si pronunciano allo stesso modo, ovvero "sei").
Dopo aver scelto il protagonista, gli altri personaggi vennero fuori facilmente: Seiya (Pegasus) è un personaggio capace di provare forti emozioni (il vero protagonista di un Nekketsu Manga - manga emozionale), Hyoga (Crystal) è un tipo disilluso, mentre Shiryu (Sirio) è il tipico ragazzo buono e gentile. Poi c'è Shun (Andromeda), che è molto carino, mentre Ikki (Phoenix) è solitario come un lupo. Tutti i nomi dei personaggi hanno un significato. Hyoga, per esempio, significa "Isola di Ghiaccio"(...). All'inizio il Cloth (l'armatura) del protagonista doveva essere simile al Kesa (il classico abito dei monaci buddisti), ma quando abbiamo deciso d'inserire la mitologia greca cambiammo anche questo particolare.
Per Saint Seiya è stato veramente faticoso decidere i testi:per esempio, non avendo molta dimestichezza con la fantascienza e con l'animazione, mi è stato difficile pensare a come dovessero essere le armature, e il mio editor mi dava delle idee che a me non piacevano. La sua idea era quella di creare un personaggio nato in una famiglia che praticava le arti marziali, che un giorno, tornando a casa, trovava il padre assassinato. Questa storia mi sembrava ridicola e banale, quindi la scartai subito e optai per l'utilizzo della mitologia. in seguito fu facile decidere le situazioni, la storia e i personaggi, e anche le armature e le armi vennero create naturalmente(...)".

(Brano tratto dal numero 1 di Saint Seiya - edizioni Star Comics)

La Trama


La trama è di per se abbastanza semplice, ma viene arricchita e complicata dall'elevato (non eccessivo) numero di personaggi, tra i quali ve ne sono cinque principali e più di una ventina, non diciamo secondari, perchè in effetti non lo sono, ma di contorno, anche se è un contorno fondamentale e non solo importante per l'intera storia. Dunque, la trama è basata principalmente sulla mitologia greca e sulle costellazioni celesti : nell'epoca dei miti, la dea Athena, dea della guerra, era assistita e protetta da cento giovani, dotati di una forza sovrumana, il cui pugno poteva tagliare il cielo ed il cui calcio spaccava la terra : questi erano appunto i Cavalieri ( o Santi, o Saint nell'edizione Star Comics), ognuno dei quali era protetto da una costellazione ed era munito di un'armatura ispirata appunto a tale costellazione : tra essi si distinguevano i dodici cavalieri d'oro, muniti appunto di un'armatura d'oro, che appartenevano alle 12 costellazioni dei segni zodiacali (capricorno, toro, vergine, saggittario, ecc...), ed i cavalieri di bronzo, meno potenti di quelli d'oro.Tutta questa leggenda è stata fatta rivivere da Masami Kurumada, che la ha ambientata ai nostri giorni. Santi di bronzo sono appunto i cinque personaggi principali : Seya, con l'armatura di Pegasus, Sirio (o Shiryu nell'edizione Star Comics), con l'armatura del Dragone, Crystal (o Hyoga per la Star Comics), protetto dalla costellazione del Cigno, Shun, dotato dell'armatura di Andromeda, ed Ikki, suo fratello, con l'armatura della Fenice.
Compito principale di tutti i Cavalieri è proteggere la dea Athena, reincarnatasi in Lady Isabel (o Saori Kido per la Star Comics), dalle varie e svariate minacce che si susseguono nel tempo. I 42 numeri dell'edizione Granata (o i 28 della Star Comics) narrano quindi le avventure, i pericoli e le insidie che i Cavalieri, ed in particolare i cinque protagonisti, dovranno affrontare per scongiurare le minacce che mettono in pericolo la vita di Athena.

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